PRINCIPALI FASI DELLO SVILUPPO PSICHICO E FISIOLOGICO DEL NEONATO

16th ott 2013

PRINCIPALI FASI DELLO SVILUPPO PSICHICO E FISIOLOGICO DEL NEONATO

 

-         0-3 mesi = periodo critico: il bambino vive simbioticamente con la madre: dipendenza analitica. Il neonato sopporta solo per brevi periodi l’assenza della madre. E’ in questo stadio che si costruisce il sentimento di sicurezza grazie alla presenza di una madre emotivamente stabile.

 

-         3-4 mesi appare il sorriso sociale: il bambino sorride per imitazione, è,quindi, importante sorridere spesso al bambino. E’ questa la prima forma di comunicazione con l’ambiente esterno. Sempre in questo periodo avviene la scoperta delle mani: il neonato si diverte a toccare il volto della mamma e delle persone che gli si avvicinano, oppure a succhiarle per provare delle sensazioni piacevoli. Inizia la fase orale => il bambino porta tutto alla bocca per “conoscerlo”. Questo esercizio gli è utile anche per esplorare la sua bocca così da iniziare a conoscerne i confini e prepararlo all’ incontro con la prima pappa.

 

 

-         4-6 mesi: il bambino riesce a fissare gli oggetti: è importante proporre giochi colorati che catturino la sua attenzione. In questa fase è importantissima la presenza della madre che rinforzi positivamente ogni nuova scoperta del suo bambino. Sempre in questa fase appaiono i primi gorgoglii che piano piano si trasformeranno in LALLAZIONE, ripetizione di due sillabe uguali: è la prima forma di linguaggio. Occorre parlare al neonato correttamente evitando di usare parole storpiate: sarà il bambino a definire creativamente ogni oggetto il cui nome gli appare difficile da pronunciare; compito dell’adulto è indirizzare il bambino ad un corretto uso del linguaggio. Intorno ai cinque mesi il bambino sta seduto, se appoggia la schiena ad un cuscino: questo gli dà una nuova prospettiva e incomincia ad afferrare gli oggetti.

 

 

-         6-8 mesi inizia la dentizione, sebbene ogni bambino segua un suo sviluppo personale, i primi a spuntare sono gli incisivi centrali inferiori; verso i 7-9 mesi sarà la volta degli incisivi centrali superiori; 8-10 mesi incisivi laterali superiori; 10-12 mesi incisivi laterali inferiori; seguiranno  i premolari, i canini ed infine i secondi molari. Con l’inizio della dentizione il bambino ha una salivazione abbondante, le gengive appaiono gonfie ed ha molta voglia di mordere.

Questo periodo coincide con l’inizio dello SVEZZAMENTO, soprattutto se il bambino è allattato al seno, altrimenti si può iniziare l’introduzione dei cibi anche al quarto mese. La regola fondamentale dello svezzamento è la GRADUALITA’, occorre introdurre  un cibo alla volta così da abituare il bambino ai nuovi gusti. La base della pappa è costituita dal brodo vegetale: una patata, una carota ed una zucchina, di 100g ciascuna tagliati a pezzi e fatte bollire per un’ora. A questo brodo si uniranno un cucchiaino di verdure ,la crema di riso precotta ed un cucchiaino di carne (che alla fine dovrà arrivare ad 80g). Dapprima si utilizzeranno carni bianche per poi arrivare a quelle rosse. Dopo un mese si introdurrà anche il pasto serale con la comparsa del formaggio e di altre farine, ad esempio il semolino. In questo periodo occorre prestare molta attenzione alle allergie, soprattutto se in famiglia esistono persone che ne soffrono. Per questo motivo bisogna ritardare l’introduzione di cibi allergizzanti quali uova, pomodoro, pesce, agrumi, latte vaccino.

 

 

-         7-12 mesi: i bambini cominciano a manifestare la voglia di muoversi nell’ambiente => iniziano i primi esperimenti di GATTONAMENTO che riscuoteranno i primi successi verso il nono mese. Intorno all’ottavo  mese nasce la paura dell’estraneo che deriva dall’angoscia di separazione dalla madre: il bambino piange perché non ritrova nell’estraneo il volto della madre.  Verso i 12 mesi il bambino sviluppa il senso dell’immaginazione che gli permette di prevedere gli eventi, ad esempio sa che se la mamma va via poi ritorna e che se un oggetto scompare dalla sua vista può ritrovarlo nell’ambiente. In questo periodo il bambino sceglie un oggetto transizionale, cioè un oggetto che prende il posto della mamma quando questa è assente: si tratta spesso di un oggetto morbido che permette al bambino di coccolarsi quando la mamma è lontana.

 

 

-         1-2 anni: il bambino esplora l’ambiente autonomamente, verso i 15 mesi il bambino è in grado di coordinare i movimenti. Intorno ai 16 mesi raggiunge la consapevolezza di se stesso: sa muoversi da solo e si sa alimentare. La maggiore consapevolezza lo spingerà alla fase della contestazione: si oppone a tutto quello che gli viene chiesto solo per sottolineare in maniera più decisa la propria individualità e la propria volontà. Anche per quanto riguarda il momento di andare a letto il bambino si opporrà, ma spesso questo non è da leggersi come un semplice rifiuto bensì come il desiderio di non allontanarsi dai genitori. Il sonno implica un non esserci, poiché tutti gli oggetti e le persone del mondo reale scompaiono per lasciare il posto al mondo onirico, di cui non si ha il minimo controllo. E’  importante stabilire dei riti che lo rassicurino e lo accompagnino al sonno in maniera tranquilla, sono utili le storie e un oggetto morbido, ad esempio un peluche. In caso di incubi, assai ricorrenti in questa epoca per l’afflusso degli stimoli esterni che spesso sovraccaricano la psiche del bambino, occorre rassicurare il bambino, sminuendo le paure e spiegandogli che i sogni sono assai differenti dalla realtà, e che ciò che vi appare non esiste una volta che si è accesa la luce.  Una conquista che si ha intorno al secondo anno di vita è l’abbandono del pannolino: naturalmente ogni bambino segue la propria indole, ma difficilmente prima di questa età si raggiunge il controllo sfinterico. E’ importante la gradualità: prima dei 15 mesi il bambino non si rende conto delle proprie funzioni corporee. Solo quando capisce che è lui a fare la pipì si potrà avvicinarlo all’uso del vasino, sebbene molti bambini per pigrizia o per non interrompere un gioco anche se si accorgono di uno stimolo si fanno la pipì addosso. E’ importante non sgridare i bambini, ma incoraggiarli verso un processo che gradualmente sarà sempre più consapevole.

A partire dai 20 mesi il bambino inizia a sviluppare una nuova tappa del linguaggio: incomincia a pronunciare semplici frasi. Occorre parlare correttamente al bambino, evitando storpiature , ma usando un linguaggio che incoraggi il bambino a interloquire con l’adulto. Sarà utile parlare continuamente con il bambino, scandendo i vari momenti della giornata e descrivendo una qualsiasi attività si stia svolgendo. Si stimolerà così l’acquisizione di nuove parole, accrescendo sempre più il vocabolario del bambino. Inizia in questo periodo anche ”la fase del perché”, il bambino è curioso ed è importante rispondere alle sue domande perché per lui significa ottenere attenzione dalla mamma e dal papà, oltre naturalmente il desiderio di conoscere ciò che gli sta intorno: la curiosità è alla base della conoscenza, per cui bisogna incoraggiarla anche se a volte le domande dei bambini sono estenuanti.

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